Cappella di Sant'Antonio (Sec. XVIII)
Scheda
Per quanto non sia corretto affermare che è questa la sede dell’antica Prevostura minore di S.Desiderio, in effetti il rilievo catastale eseguito da Giuseppe Balmazza (1772 – 1775) lo colloca verso est discosto di almeno una trentina di metri, questa cappella è l’espressione del desiderio popolare di vedere di nuovo eretto un luogo di culto in questo borgo. Desiderio legittimo visto che questo è il borgo più antico del paese, il “Burgus S.Agata” indicato nel diploma dell’Imperatore Ottone nel 1001. L’antica prevostura governava un terzo del territorio ma ebbe vita breve, già a metà del ‘600 infatti risulta inesistente e gli edifici gravemente compromessi a causa dell’incuria dei monaci dell’abbazia di S.Giusto di Susa da cui dipendeva. L’intero beneficio passò nel 1768 al Regio Patrimonio e da questi, nel 1786, a Giuseppe Pullini che per questo divenne Conte di Sant’Antonino e detentore di alcuni titoli feudali. Qualche anno dopo la firma dell’atto di affrancamento dal Pullini – 18 ottobre 1798 – la comunità si radunò nella sala consiliare per deliberare la costruzione di un nuovo edificio. Era l’anno 1826. Ad essa contribuì anche la popolazione, il terreno fu donato dal notaio Antonio Amprimo. Nell’estate del 1832 la chiesa fu aperta al culto. Il ricordo della Prevostura minore di S.Desiderio è testimoniato solo più da una statua posta nella nicchia di destra della facciata.