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La frazione Cresto

Scheda

La Frazione Cresto
Nome Descrizione
Punto di partenza Piazza della Libertà
Punto di arrivo Frazione Cresto (è consigliato raggiungere in auto)
Lunghezza 3 km circa
Tempo percorrenza 20 minuti
Grado di difficoltà Bassa
Dislivello 160 metri circa
La Frazione Cresto

La frazione Cresto (528 m slm) è raggiungibile con una comoda strada asfaltata di appena 3 km. Si tratta di una piccola frazione immersa nei boschi con poche case, un ristorante (il Sentiero dei Franchi) e una bella cappella settecentesca da visitare (domandare in parrocchia o al ristorante). Una volta giunti alla frazione si può parcheggiare nella piccola piazza – notevole il castagno secolare – oppure nell’area attrezzata del Bar Parco Ilse Schölzel Manfrino aperto nel periodo estivo. Accanto alla fontana sulla piccola piazza si trova la casa degli eredi di Ilse Schölzel Manfrino la cittadina italo tedesca, sfollata da Torino ma con amicizie nella frazione, che durante l’occupazione nazifascista si distinse per la collaborazione con le forze partigiane e il soccorso alla popolazione. Azioni che le valsero il riconoscimento del CNL e dell’amministrazione comunale del dopoguerra e la cittadinanza benemerita alla memoria nel 2021.


Cappella di Santa Brigida (Guarda la Video Guida)


La cappella del Cresto è un piccolo gioiello settecentesco. Costruita nel 1713 e consacrata quattro anni dopo, testimonia anzitutto il desiderio di una piccola comunità di avere un luogo sacro sul proprio territorio, non certo per sollevarsi dai disagi relativi alla pratica devozionale nella cattiva stagione – giacché lì si celebrava una sola messa l’anno nel giorno di santa Brigida d’Irlanda il primo febbraio –, quanto piuttosto per un desiderio spirituale e di affermazione ecclesiale. In questo nuovo clima di rapporti “fra pari” all’interno della comunità religiosa – dove l’affermazione laicale in ambito religioso sia pure disciplinato in Confraternite o Compagnie ha un preciso valore di riscatto sociale agli occhi dei più – fu dunque un vanto e un impegno per la popolazione della borgata. Tanto da ottenere dal Vescovo della diocesi, mons. Francesco Vincenzo Lombard, il 30 gennaio 1827, che la frequenza alla messa nel giorno della festa assicurasse 40 giorni di indulgenza. Era messa cantata, preceduta da una novena e con benedizione con il SS. Sacramento nella chiesa parrocchiale.


I Piloni Votivi

Sono due i piloni votivi nelle immediate vicinanze. Il primo si trova pochi minuti a valle della frazione, raggiungibile dal comodo sentiero che parte dalla piccola piazza. È il pilone detto di Talpinella. Fu costruito dopo il 1810, probabilmente nel 1841 come indicato in un cartiglio sul manufatto. È dedicato alla Vergine ma riporta la devozione anche per santa Margherita e sant'Agostino. Gli affreschi sono ancora in ottimo stato. Il sentiero sul quale è posto è certamente antico (precedente alla mappa settecentesca, la più antica rappresentazione del territorio conservata) e, insieme alla Strada della galera (o Via dei mulini) al confine con il territorio di Vaie, costituivano le uniche vie d’accesso alla borgata. Il secondo pilone votivo si trova sulla Strada della galera che scende verso Vaie a circa 200 metri a sinistra dopo la cappella ad una decina di minuti di marcia. È noto come ou Pilounat (piccolo Pilone) e più ancora come pilone Mapelli. Non ha affreschi ma è immerso nella boscaglia su una roccia a picco sul paese. Atmosfera suggestiva.
Entrambi i piloni votivi e la cappella sono stati restaurati tra il 2006 e il 2011 dall’Università della Terza Età di Sant’Antonino di Susa secondo i criteri impartiti dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per i Beni Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte con il concorso di fondi privati, Enti, Fondazioni e della Parrocchia

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